Si avvicinano le feste e insieme alla gioia di condividerle con i propri cari, si fa avanti in ognuno di noi una certa inquietudine. Del tutto giustificata.

La recente diffusione della variante Omicron in Sudafrica sta modificando le previsioni degli esperti in merito alla copertura vaccinale esistente ed alla durata della stessa rispetto a quanto ipotizzato fino a poche settimane fa. In poche parole, Omicron mostra di avere un alto potere infettivo capace di aggirare le difese naturali dei già esposti così come quelle offerte dai vaccini in somministrazione alla seconda e terza dose (ad es. un recente studio su Lancet conferma che a tre mesi dalla seconda dose il vaccino Astrazeneca perde la sua capacità di protezione (Katikireddi et al. 2021 “Two-dose ChAdOx1 nCoV-19 vaccine protection against COVID-19 hospital admissions and deaths over time: a retrospective, population-based cohort study in Scotland and Brazil” The Lancet, December 20, 2021).

Abbiamo così una conferma del fatto che l’immunità collettiva non è un obiettivo raggiungibile, piuttosto si tratta di adattarsi ad un contesto dinamico caratterizzato dall’emergere di nuove varianti. Probabilmente questo significa che la produzione di vaccini assume una frequenza inattesa: valga l’affermazione di AstraZeneca per cui già a marzo potrebbe esser pronto un vaccino mirato verso Omicron e verso altre varianti a soli quattro-cinque mesi dalla sua individuazione. 

Possono dunque emergere altre varianti – pi, rho, sigma etc … per poi passare alle costellazioni –  e la frequenza vaccinale anche più volte nell’anno può diventare la prossima normalità

 In sintesi: la copertura vaccinale è necessaria per rendere meno dannose queste ondate, ma, non essendo sufficiente per evitare l’infezione, va integrata con i tamponi, sia antigeni che molecolari.

In questa direzione vanno le linee dell’Amministrazione Biden che individua nei tamponi rapidi (antigeni) un primo mattone della strategia invernale, con 500 milioni di tamponi gratuiti per tutti a partire da gennaio 2022 (NYT Coronavirus Briefing Dec. h2nd, 2021 vedi anche Gay Stolber S. and Shear M. D: 2021 “Biden Bolsters Virus Fight, Offering Aid to Hospitals and Free Tests” Dec. 21, New York Times): 

“… Testing is a key because experts envision a future where Americans are able to test themselves as soon as they exhibit symptoms. Then, if they are positive, they would go into quarantine and seek treatment. Early testing is important because the antiviral treatment works best just after the onset of symptoms…”

“… Large-scale provision of rapid home-tests to high-risk communities across the United-States could be an important tool in managing community transmission of SARS-CoV-2. Access to rapid tests for the public could continue to be an important mitigation measure under several scenario…”  Florence et al. 2021 Health Affairs.

Ed in prospettiva, l’autosomministrazione a casa è la strada più efficiente ed efficace – eviterebbe una catena di intermediari pubblici e privati riducendo i costi di transazione e sarebbe a disposizione alla bisogna – ed anche per questa via l’amministrazione ha un piano di spesa per il rimborso tramite assicurazione e per il finanziamento dei programmi Medicare e MedicAid per coloro che non sono assicurati. 

L’epidemiologo dell’Università di Harvard Michael Mina è un esperto di questi test e, con un collega economista, ne ha valutato i  potenziali effetti positivi. Valga quanto segue: essi rendono le quarantene e i lockdown non necessari. Un messaggio fortemente positivo per le scuole, dove ancora oggi, quando si individua in aula uno studente positivo, tutta la classe sta a casa solo perché … non si sa chi è infetto o infettato. Lo stesso vale per i luoghi di lavoro.

I test rapidi sono efficaci per sapere immediatamente qual è la situazione e andrebbero sviluppati programmi ad hoc anche durante le campagne di vaccinazione per far sì che tutti possano continuare ad andare a scuola o a lavorare. E qui Mina sfata un altro mantra: i test antigeni sono imprecisi e quelli molecolari no. Ciò che conta è la domanda che ci poniamo. Se la domanda è di salute pubblica i test antigenici sono i più accurati, mentre se la domanda è clinica bisogna ricorrere ai molecolari. La domanda clinica prende in carico il paziente e non il suo contesto, e nemmeno si pone problemi di tempo: il paziente resterà in quarantena sino a quando avrà, dopo circa 48 ore, il risultato. Nel caso di una domanda di salute pubblica, l’obiettivo non è chi fa il test, ma le persone che questi incontra: se asintomatico nemmeno sa di diffondere il virus. Il test molecolare non risponde bene a questa domanda: è troppo sensibile in quanto segnala che qualcuno è stato infettato quattro settimane prima e risulta ancora PCR positivo, senza segnalare se è ancora infettivo o se lo era alcune settimane prima.

Stiamo parlando della politica cosiddetta “test-to-stay”, validata da studi caso-controllo fatti a Los Angeles su scuole con test e scuole senza test: la perdita di giorni di scuola è stata zero nelle prime e di 90K giorni persi nelle seconde (Kamenetz A. 2021 “New CDC guidance encourages more testing to limit school quarantines” December 17, NPR). 

In una situazione protetta del genere, i soggetti vaccinati e testati potrebbero non essere più obbligati alla mascherina, ma sceglierla solo come atto volontario (Allen J. 2021 We Learned Our Lesson last Year: Do Not Close Schools”, Dec. 20, New York Times).

    Due studi inoltre arrivano a quantificare in centinaia di miliardi di dollari (e oltre) quanto non si sarebbe perso in termini economici (e di vite umane) se si fosse seguita questa politica l’anno scorso, quando i vaccini non c’erano ancora, e prospettano i vantaggi economici in decine di miliardi se lo si facesse ora rispetto all’ondata attuale a vaccini diffusi (Atkeson et al. 2020-2021 Economic Benefits of COVID-19 Screening Tests with a Vaccine Rollout” Harvard University Updated February 24, 2021).

Va aggiunto che, oltre ai tamponi, per ridurre o eliminare il ricorso alla didattica a distanza o lo smart working, è necessario favorire la ventilazione e l’aerazione dei locali; nelle scuole, ad esempio l’uso di ventilatori portatili con filtri HEPA, con quattro-sei cambi d’aria all’ora, può cambiare la situazione e proteggere studenti e docenti in aula, come indica uno studio ad hoc (Allen et al. 2021 “Indoor Air Changes and Potential Implications for SARS-CoV-2” Transmission April 16, JAMA 325(20):2112-2113).

Ma le maggiori novità riguardano i test molecolari. Da un mese la situazione si sta evolvendo in quanto sono già disponibili test molecolari che possono essere fatti a casa. Sinora era necessario che venissero inviati in laboratorio ed analizzati da tecnici con competenze specifiche. Ora non più: un’autentica innovazione dal forte impatto sociale se vengono intesi come bene comune e non lasciati al libero mercato: in 20 minuti si ha il risultato con un’accuratezza del 97.8% (Donato et al. 2021). 

Tornando all’Europa, va rammentato che sino all’11 ottobre in Germania la distribuzione gratuita di test era gratuita e si sta pensando di ripristinarla.

Per un quadro della situazione europea al 1 luglio 2021, risulta che a determinate condizioni, tutti i residenti possono avere un test gratuito in Austria  Belgio, Croazia, Germania, Grecia e Repubblica Ceca. Fuori dall’UE, in Gran Bretagna, si ottengono gratuitamente.

La diffusione del test a casa può comportare una riduzione dei costi e delle disuguaglianze in tema di salute se viene gestito dal sistema pubblico come un bene comune. Ma il fatto che possa avere successo pone un ulteriore problema: se le politiche di protezione e le politiche sociali in generale vengono almeno in parte autogestite o co-gestite, i soggetti sociali acquisiscono una maggior padronanza sulla propria vita, ma al tempo stesso ciò non lascia traccia informativa perché non è intermediato da un’istituzione pubblica o privata. 

Come risolvere questo dilemma? Si apre un campo del tutto nuovo in merito alla sovranità del dato personale che merita un approfondimento in un’altra occasione. Per ora che la festa cominci con una protezione reciproca come bene comune.

23 dicembre 2021

                                                                               Vincenzo Giorgino